Trinità e Bambino

La scelta stilistica
Trinità e Bambino la scelta stilistica
20 Giu 2017

Trinità e Bambino – La scelta stilistica

Trinità e Bambino – Sviluppo dello stile

La scelta stilistica è iniziata da una frase:
‘Disegna ciò che ti appassiona’

questo l’insegnamento più importante che ho avuto modo di apprendere.
Un pensiero che mi ha portato inevitabilmente nell’universo Bud & Terence.

Solo chi li conosce in ogni fotogramma al millisecondo può considerarsi esperto in materia: i fan.
Nel 2005 esisteva un forum di quella che era la più grande community dedicata alla coppia di attori, dove mi sono immerso alla ricerca di pareri: http://budterence.freeforumzone.com/

Da studente nel primissimo approccio alla linea chiara, a chine ed acquerelli, giocavo in questa trasposizione di questi eroi del Cinema con la sola finalità del divertimento nella filosofia ‘made by fan for fan’.

Da una parte gli esperti insegnanti con vari pareri tecnici e dall’altra gli esperti appassionati con giudizi passionali.
Una particolare posizione dove ho appreso quanto il concetto di ‘bello’ è profondamente personale, per ognuno di noi.
Cresceva l’interesse. Nasceva la voglia di vederli sempre più in azione.
E, nei mesi, la conseguente domanda sempre a più voci:
perchè non un Fumetto?

Appurato quanto la bellezza è naturalmente soggettiva, ho compreso come ognuno possieda un proprio ‘credo’ stilistico.
Quindi ho continuato il percorso, nella coscienza che non avrei dovuto decidere io come trattare stilisticamente le figure di Trinità e Bambino: ciò che apprendevo tecnicamente doveva applicarsi alla mia indole, per essere poi messo a disposizione degli appassionati come me così da definire una preferenza.


Definito un trattamento di stile considerato adatto dai più, il giudizio più importante e insindacabile sarebbe stato il loro: quello di Bud Spencer, Terence Hill, Marco Tullio Barboni e la famiglia Zingarelli.
Era il 2009 ed iniziava un nuovo percorso.

La scelta stilistica – Primi passi

Senza il consenso da parte loro non avrei mai proseguito: prima di tutto nell’idea della trasposizione fumettistica e poi nello stile di rappresentazione.

L’accoglienza del ‘nessuno’ che sono è stata di immenso cuore, da tutte le parti: in questa ricerca si rivedevano nel piacere di poter tornare assieme, in un tempo che solo media come il fumetto possono fermare per raccontare nuove storie.

Nel percorso un ‘passaggio di stile’ è stato interessante: la definizione editoriale secondo il punto di vista Shockdom, nella figura di Chiara Zulian.

Per la Casa Editrice ho ricercato una unione tra preferenza dei fan e degli attori elaborando l’utilizzo di una china che cerca di ricreare un effetto ‘wanted’ e nel contempo ‘sporco’, associato ad un pantone giallo per aggiungere un sentore di impressioni dell’800, del deserto e dei film stessi di Trinità e Bambino.

La strada è ancora lunga, tutto si evolve nella continua ricerca…