La soggettività del tempo tra tecnica e passione
Competenza tecnica e l’importanza del messaggio espressivo
L’importanza della tecnica nel passato
L’immagine è sempre stata un elemento essenziale nella comunicazione. I maestri della realizzazione tecnica di queste immagini, da sempre, sono gli artisti. In base al periodo storico e alla cultura di appartenenza gli artisti si sono differenziati e fatti conoscere in base alle loro peculiarità personali e abilità tecniche.
In passato la prestazione tecnica era fondamentale. Gli artisti erano gli artigiani delle immagini, delle forme e dei colori, infatti i lavori venivano commissionati in base alle loro abilità. Erano fortemente legati ai loro committenti.
Gli artisti, nella realizzazione delle loro opere, non avevano spazio per esprimere dei messaggi personali ed emotivi ma si dovevano limitare a rappresentare il tema che gli veniva commissionato.
Negli anni d’oro del 1500, durante il Rinascimento, lo sviluppo dell’arte era legato al risorgere dello spirito classico e alla coscienza dell’essere umano sia come singolo individuo sia attraverso lo studio dell’anatomia.
In questo periodo si affermano artisti che segneranno la storia grazie alla loro bravura tecnica ed estro artistico come: Donatello, Masaccio, Botticelli e Mantegna e Brunelleschi.
Nel Tardo Rinascimento abbiamo avuto la presenza di artisti che hanno rivoluzionato l’arte e non solo, come Michelangelo, Raffaello e Leonardo Da Vinci.
La grandezza di questi artisti non è data solo dalla perfetta resa artistica ma anche dalle loro innovazioni.
BOTTICELLI
Egli sviluppò uno stile elegante che proponeva un nuovo modello di bellezza ideale e che incarnava i gusti e la raffinatezza della società dell’epoca.
Fu un eccellente ritrattista e i suoi soggetti spaziavano tra il mitologico- allegorico a quello religioso.
LEONARDO DA VINCI
Fu considerato uno dei più grandi geni nella storia dell’umanità portando sviluppo ed innovazioni nel mondo dell’arte e della conoscenza infatti non fu solo un artista ma anche uno scienziato, filosofo, architetto, pittore, scultore, disegnatore, matematico, ingegnere e molto altro.
La Gioconda è un’opera iconica ed enigmatica della pittura mondiale.
Il sorriso quasi impercettibile della donna con il suo alone di mistero ha ispirato la letteratura e gli studi psicoanalitici.
Da Vinci con l’uomo vitruviano mostrò l’armonia perfetta delle proporzioni dell’uomo, rappresentandolo nelle figure perfette: il cerchio che rappresenta Cielo e il quadrato che rappresenta la Terra.
Relazione tra competenza tecnica, artisti e committenti
In passato l’importanza della rappresentazione tecnica e realistica era fondamentale mentre il messaggio soggettivo dell’artista era velato, nascosto tra la raffinata tecnica pittorica.
Questi artisti, attraverso lo studio della luce e dei colori, mostrano l’anima dei suoi soggetti.
Soggetti che, molto spesso, non vengono scelti da loro ma bensì dai loro committenti. In antichità i committenti erano persone potenti e ricche. La maggior parte dei soggetti sono di carattere religioso, infatti molti lavori venivano richiesti della Chiesa Cattolica. Essa aveva molta ricchezza e per tramandare i propri messaggi, ad una popolazione di analfabeti, aveva bisogno della rappresentazione di immagini e scene religiose che comunicassero efficacemente la loro sacralità.
La percezione del tempo nel passato
Gli artisti si dedicavano per mesi e/o anni per la realizzare delle loro opere.
Ad oggi queste tempistiche così lunghe sono impensabili. Siamo abituati alla velocità, all’efficienza e alla frenesia di ricevere infinite informazioni attraverso i nuovi mezzi tecnologici che disponiamo.
La percezione del tempo nel passato era assai diversa, molto più lenta.
Ad esempio, Michelangelo, sotto ordine del Papa Giulio II, realizzò gli affreschi della Cappella Sistina a Roma in quattro anni, con la collaborazione di artisti come Botticelli, Signorelli e altri.
Oggi nessun artista, artigiano, commerciante o una qualsiasi persona che si occupa di fornire beni o servizi nel mercato del lavoro si può permettere una tempistica così lunga, tranne in qualche eccezione.
Nel caso in cui ci sono lavori che richiedono anni di lavoro, qualsiasi persona deve avere altri lavori più brevi che gli permettono di mantenersi.
Nel passato, in generale, non c’era quella poliedricità lavorativa.
Evoluzione delle tecniche pittoriche per condividere la propria soggettività
Nel tempo ci furono vari movimenti artistici che si affermavano in opposizione a quelli precedenti.
L’intento era quello di dare maggiore rilievo all’emotività e alla soggettività degli artisti attraverso le loro opere.
Il Romanticismo rompe i canoni classici e la razionalità illuminista per dare maggior spazio elle emozioni e ai sentimenti.
Nell’Impressionismo gli artisti vogliono imprimere nella tela la loro impressione soggettiva riguardo a ciò che li circonda. Il nome di questo movimento deriva dal titolo del dipinto di Claude Monet “Impression: soleil levant” del 1874
Passando al Post moderno troviamo artisti come Vincent Van Gogh e Edvart Munch i quali propongono l’abbandono della rappresentazione del mondo esteriore per una resa fantasiosa dell’interiorità.
Nei primi decenni del 1900 abbiamo Le Avanguardie che segneranno profondamente la percezione di che cos’è l’arte, del tempo di realizzazione di un’opera e dell’importanza del pensiero dell’artista che sta alla base dell’opera rispetto alla realizzazione tecnica.
Il Futurismo, con il suo manifesto del 1909 di Filippo Tommaso Marinetti, approvato da artisti come Boccioni e Carrà, inneggia il movimento, il dinamismo, rinnegavano e volevano distrugge la storia e il passato a favore del futuro, considerato ancora meglio del presente.
Dimenticandosi che l’unica realtà tangibile è il presente.
Inversione dell’asse sulla percezione artistica – Picasso e Duchamp
Picasso e le differenti percezioni della tecnica pittorica
Il punto di snodo lo abbiamo nel Cubismo fondato da Pablo Picasso il quale scompone la realtà in piani e forme geometriche elementari.
Infatti vi è una celebre frase di Picasso che spiega le competenze tecniche rispetto a quelle comunicative.
La tecnica si impara con l’esercizio e la ripetizione ma la comunicazione emotiva è qualcosa di molto più complesso e introspettivo.
“A dodici anni dipingevo come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino.”
Duchamp – gli oggetti diventano arte
Le caratteristiche del movimento del Dadaismo sono la ribellione verso ogni programma precostruito, l’atteggiamento di protesta e l’esaltazione di ogni atto individuale. Il principale esponente è Marcel Duchamp con le sue particolari creazioni tra cui l’opera chiamata “Fontana” la quale nel 2008 The Independent dichiarò che con quest’opera Duchamp inventò l’arte concettuale e “separò definitivamente il legame tradizionale che vi era fra l’opera e il suo valore.”
Le tecniche artistiche e il consumismo
Con la Pop art gli intellettuali e artisti rivolgono l’attenzione alla comunicazione di massa e alla produzione d’immagini tipiche della società dei consumi. “Pop art” è l’abbreviazione di “popular art” e riguardano le forme d’arte che negli anni ’60 hanno come soggetto dei marchi della vita quotidiana, riguardante il consumismo.
Il principale esponente è lo statunitense Andy Warhol con le sue serigrafie di bottiglie della Coca Cola o di divi del cinema.
Arte o moda?
Da qui vedremo sempre di più l’attitudine nel produrre arte in minor tempo possibile per soddisfare la richiesta di mercato sempre più dinamica e veloce, alla ricerca di nuovi stimoli. Spesso, però, tale velocità può causare una perdita della qualità dell’opera e del suo processo creativo se alla sua base non c’è un pensiero strutturato dell’artista.
Inoltre, è indispensabile porre una differenza tra la veloce produzione di opere d’arte da parte di veri artisti e chi si improvvisa artista.
Gli artisti cercano di cogliere le esigenze del mercato, rimanendo fedeli alle proprie idee e al loro processo creativo. Coloro che pensando di fare arte improvvisandosi artisti solo per moda, senza avere un background tecnico, di conoscenze e di una certa sensibilità emotiva che caratterizza ogni singolo artista, produrranno solo oggetti privi di valore.
È quindi necessario imparare a distinguere il vero dal falso.
La differenza non risiede sono nella tecnica ma soprattutto nel pensiero.
Noi siamo frutto dei nostri pensieri, come i nostri progetti e i nostri lavori.
Questo concetto non è attribuito solo all’arte ma a tutti i settori, soprattutto quelli imprenditoriali.
La differenza tra un’azienda di successo e non, risiede sull’idea progettuale, sulla gestione, sui sacrifici e sull’abilità di innovarsi del fondatore in base alle esigenze e alle sfide che pone il mercato.
Ciò che sta alla base del lavoro di ogni artista e imprenditore è il pensiero, la dedizione e la passione.
Di seguito vi lascio un video che mostra il pensiero di questo imprenditore per comprendere quanto sia importante il lavoro e le decisioni che bisogna prendere per mantenere vivo il proprio progetto.