Guernica e Picasso, Russia e Ucraina

L'attualità dell'arte
4 Apr 2022

Guernica e Picasso, Russia e Ucraina – L’attualità dell’arte

Pablo Picasso diceva:
“L’arte è la bugia che ci permette di comprendere la verità.”

L’arte, per essere considerata tale, è fine a sé stessa oppure il canone di bellezza è soggettivo e secondario rispetto al messaggio che l’artista vuole veicolare? 

Nel tempo si è aperto un forte dibattito sul ruolo e valore dell’arte.

Già con Oscar Wilde si è a conoscenza di questo scontro concettuale sul ruolo dell’arte.
Difatti la sua poetica si oppose con fermezza all’abitudine dell’era vittoriana che privilegiava la morale borghese, impegnata a nascondere con forza la vera natura umana per salvaguardare le apparenze.
Oscar Wilde condusse una vita che rappresenta a pieno il concetto dell’arte fine a sé stessa, concedendosi ai piaceri della vita, al bello e all’estetismo.

In inglese questo concetto venne chiamatoArt for art’sake” . In un’opera letteraria intitolata “Il ritratto di Dorian Gray” scritto da Oscar Wilde nel 1890, l’autore esprime molto bene questo concetto sul quale nel 2009 fu realizzato il film “Dorian Gray”.

Questa è una breve introduzione per spiegare quanto nel tempo si sia dibattuto sul ruolo dell’arte, soprattutto dopo la seconda guerra mondiale.

Dibattito sul ruolo dell’arte: valore sociale e di protesta

Nello scenario storico del secondo dopoguerra l’essere umano venne disumanizzato in maniera estremamente organizzata.

L’umanità fu messa in ginocchio, schiacciata, oppressa e privata della sua natura a causa azioni inimmaginabili. Azioni, che a nostro malgrado, sono state immaginate e sviluppate scrupolosamente da esseri umani che decisero di abbandonare la loro umanità.
È qui che l’essere umano si è trovato difronte all’inimmaginabile e inconcepibile forma del male che risplendette negli anni più bui dell’umanità.
In questo desolante scenario molti superstiti, artisti e filosofi si sono interrogati sul senso della vita dopo l’avvento di tali atrocità.

Era possibile concepire la vita? E che significato aveva la parola “umanità”?
Come si può riinserirla in una società a cui era stata deturpata con una violenza inaudita ed immaginabile?

Ci furono tante domande e poche risposte. Un tema molto caldo in questo scenario fu proprio il ruolo dell’arte.

Il ruolo dell’arte nel sociale

Il filosofo Theodor W. Adorno scrisse nel 1949 il famoso verdetto “scrivere una poesia dopo Auschwitz è un atto di barbarie”. Lui si soffermò sull’impossibilità di rappresentare la vastità e l’inumana crudeltà del conflitto.
A fronte di questa affermazione, sul ruolo dell’arte, molti si sono adoperati per smentire tale dichiarazione.

Esiste una forma comunicativa che potesse spiegare, mostrare e trasmettere quei anni al 100%?

La risposta è  no. Qualsiasi mezzo l’essere umano utilizzi per spiegare un evento così grande e disastroso non riuscirà mai a dare una resa totale degli eventi.
Si possono, però, mostrare degli spaccati di quella realtà.
Infatti coloro che non abbracciavano la tesi di Adorno affermavano l’imminente urgenza di comunicare in tutti i modi tali avvenimenti, nonostante il limite dello sguardo e dell’immaginazione.

(A tal proposito Michele Guerra scrisse il libro intitolato “Il limite dello sguardo – Oltre i confini delle immagini” dove affronta la tematica espressa nel titolo).

Ribellione artistico senza tempo

Pablo Picasso

Ci furono molte opere con un ruolo di forte critica sociale.
Opere senza tempo perché sono sempre drammaticamente attuali.

Un’opera in particolare è quella di Picasso intitolata “Guernica”.
Essa esprime perfettamente la tragicità del conflitto a cui stiamo assistendo in questi giorni tra la Russia e l’Ucraina, ciò a sottolineare che tali atti di barbarie causano sempre una sofferenza inaudita a prescindere dal loro periodo storico.

Picasso

© Copyright OKCMOA – Oklahoma City Museum Of Art

In questa tela Picasso racconta la tragicità della guerra civile spagnola. Nello specifico l’artista rappresenta la sera del 26 aprile 1937 dove tonnellate di bombe incendiarie vennero scaricate sulla cittadina di Guernica causando un massacro di duemila persone.

Quest’opera è un manifesto universale contro la forza cieca della guerra.

La scelta cromatica è ben studiata, infatti l’opera è in bianco e nero per dare maggior rilievo all’atmosfera tetra e di lutto.
Il quadro è fortemente simbolico e ricco di particolari.
Ad esempio la rappresentazione del toro che simboleggia la Spagna offesa oppure la rappresentazione di una madre con un bambino morto in braccia.

Se siete interessati ad un’analisi più approfondita della tela vi consiglio di leggere questo articolo, il quale spiega le ragioni storiche e politiche di quel periodo fino all’analisi e spiegazione dell’opera:

Approfondimento su “Guernica” – Picasso

L’opera di Picasso rappresenta a pieno l’importanza del ruolo sociale che ha l’arte.
Non deve essere esclusivamente fine a sé stessa e rappresentare il bello ma anzi è un potente mezzo di comunicazione che mira direttamente alle emozioni per scuotere le coscienze umane portandole alla riflessione di temi molto delicati.

Salvador Dalì

“L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.”
Salvador Dalì

“Il volto della guerra” – 1940, Salvador Dalì

 

Un altro artista che realizzò un’opera senza tempo è Salvador Dalì.  Egli realizzò l’opera intitolata “El Rostro de la Guerra”, la cui tematica è la distruzione causata dalle guerre.

L’opera fu realizzata negli anni della guerra civile spagnola e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Dalì rappresentò dei teschi che si replicano all’interno delle cavità in modo infinito manifestando un continuo rimando alla morte. Probabilmente, simboleggia la perenne presenza della guerra nel destino dell’umanità.
Infatti questo concetto, purtroppo, lo ritroviamo estremamente attuale.

Artisti contemporanei: Banksy e Shepard Fairey

Ci sono molti artisti contemporanei che si espongono su temi delicati. Tra questi vi è il famoso e misterioso Banksy nel quale provoca esplicitamente il ruolo del potere, del conformismo, del consumismo e della guerra. Un altro artista tra i più noti esponenti dell’arte di strada e illustratore è Shepard Fairey, in arte chiamato Obey.

“CND-Soldiers” – 2005, Banksy 

“Make art, no war” – 2009, Shepard Fairey

Tuffati alla scoperta delle tecniche grafiche e pittoriche!

L’arte è un linguaggio universale e molto potente sia per chi la produce sia per chi ne fruisce.

Il mio invito è quello di osservare l’arte con partecipazione e di produrla alla riscoperta di voi stessi e del mondo che vi circonda. Iniziate da autodidatti o seguendo dei corsi che passo per passo vi insegnano ad esprimervi al meglio attraverso tecniche pittoriche e grafiche, in base ai vostri gusti.

Di seguito vi lascio qualche link di riferimento ai corsi a cui potete attingere.

Se si è interessati a disegnare con il pastello e l’acquarello, con l’acrilico, con la china oppure per imparare l’anatomia e la prospettiva:

Scuola di Illustrazione

Se siete interessati al mondo del fumetto, al disegno digitare e alla sceneggiatura creativa:

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Se invece siete interessati ad uno studio grafico, per imparare a disegnare con programmi del pacchetto Adobe come Illustrator, Photoshop e Indesign:

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